“Liguria abbandonata dal governo”. Burlando (Pd) spara su Monti

Governo “paralizzato” di fronte all’emergenza alluvione. Lo denuncia il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Monti, a cui chiede “un incontro urgentissimo per concordare misure non rinviabili da inserire nel tradizionale provvedimento di fine anno”. “Per quanto riguarda i problemi della Liguria, così duramente colpita dalle recenti calamità naturali -scrive Burlando- l’iniziativa della politica e delle istituzioni liguri si è trovata finora di fronte a ‘tecnici’ paralizzati”.

“Non è stato possibile -sottolinea il governatore ligure- scrivere nei provvedimenti del governo quelle poche righe necessarie per garantire alle imprese danneggiate la proroga per il pagamento di tasse, contributi e premi di assicurazione. Così come -si legge nella missiva- non è stata finora accolta un’altra richiesta molto semplice: poter disporre di tutto il 2012 per gestire a vantaggio del pubblico la cessione del patrimonio immobiliare non più destinato a usi sanitari, evitando così ulteriori aggravi della pressione fiscale su famiglie e imprese già duramente colpite dalla crisi, dalle alluvioni, e dalla, pur necessaria, manovra del governo”.

“Abbiamo tempestivamente presentato alla Protezione Civile e al suo ministero ipotesi che non modificano i saldi della finanza pubblica, ma anch’esse -spiega Burlando- finora sono rimaste senza seguito. Credo che -ha concluso il presidente della Regione Liguria- sarebbe enormemente apprezzato dalla nostra gente se lei, dopo il varo della manovra, dopo gli impegni internazionali in Europa, dopo l’omaggio alla cultura italiana reso alla Scala di Milano, facesse visita nella Liguria ferita dal maltempo”.

LEGGI LA LETTERA INTEGRALE DI BURLANDO A MONTI

Claudio Burlando

Caro Presidente,

mi ha molto colpito la sua recente dichiarazione di fronte ai Parlamentari della Commissione Bilancio e Finanze della Camera: avete chiamato noi –  ha affermato – perché “la verità è che eravate paralizzati”.
Per uno come me è stato un pugno nello stomaco. Ma dopo qualche attimo di riflessione ho dovuto concludere che la sua affermazione è del tutto veritiera. Del resto apprezzo lo sforzo difficilissimo nel quale lei e i suoi ministri – alcuni dei quali conosco e stimo da tempo – siete impegnati per ridare una prospettiva a questo paese e alla stessa politica.

Devo però dirle con altrettanta sincerità che per quanto riguarda i problemi della Liguria, così duramente colpita – con tante vittime e danni enormi – dalle recenti  calamità naturali, l’iniziativa della politica e delle istituzioni liguri si è trovata di fronte finora a “tecnici” anch’essi “paralizzati”.

Lei ha avuto la cortesia di ascoltare con attenzione il mio intervento in occasione dell’incontro tra Regioni e Governo domenica 4 dicembre.  E’ nelle sue mani, come in quelle del sottosegretario Catricalà e del ministro Giarda, con i quali ho avuto contatti molto frequenti, un appunto con le misure da noi proposte, riprese anche in alcuni emendamenti presentati alla Camera.

Ma non è stato possibile scrivere nei provvedimenti del governo quelle poche righe necessarie per garantire alle imprese danneggiate – di cui vi ho consegnato un elenco nominativo – la proroga per il pagamento di tasse, contributi, premi di assicurazione.

Così come non è stata finora accolta un’altra richiesta molto semplice: poter disporre di tutto il 2012 per gestire a vantaggio del pubblico la cessione del patrimonio immobiliare non più destinato a usi sanitari, evitando così ulteriori aggravi della pressione fiscale su famiglie e imprese già duramente colpite dalla crisi, dalle alluvioni, e dalla – pur necessaria – manovra del governo. Si tratta, oltretutto, di provvedimenti che non comportano esborsi per le casse dello Stato.

Signor Presidente,
mi creda: è per me un grave imbarazzo non poter dare risposte positive alle attese di chi ha subito danni, non poter confermare queste prime semplici misure né illustrare in che modo il governo pensi di partecipare nel tempo agli indispensabili interventi per il ripristino della viabilità e la messa in sicurezza del territorio. Abbiamo tempestivamente presentato alla Protezione Civile e al suo ministero ipotesi che non modificano i saldi della finanza pubblica, ma anch’esse finora sono rimaste senza seguito. Rischiamo tutti, politici e tecnici, di apparire comunque “paralizzati” di fronte a un’emergenza tanto grave.

Per questo le propongo un incontro urgentissimo per concordare misure non rinviabili da inserire nel tradizionale provvedimento di fine anno. Credo che sarebbe enormemente apprezzato dalla nostra gente se lei, dopo il varo della manovra, dopo gli impegni internazionali in Europa, dopo l’omaggio alla cultura italiana reso alla Scala di Milano, facesse visita nella Liguria ferita dal maltempo. Se accettasse questo invito, potrebbe non solo comprendere direttamente l’entità dei danni, ma anche avere l’opportunità di conoscere realtà di eccellenza come l’Istituto pediatrico Gaslini, che finora ha subito un incomprensibile trattamento negativo, e che meriterebbe invece sin dai prossimi giorni un riconoscimento della sua straordinaria attività. Potrebbe, infine, pronunciare una parola forte sulle prospettive della Fincantieri – di cui già si stanno occupando i ministri Passera e Cancellieri – e contribuire così al superamento di una situazione economica e sociale esplosiva, e indicare una via positiva per il rilancio di un settore fondamentale della nostra industria nazionale.

Caro Presidente,
la ringrazio per la sua attenzione, e sono certo che il governo non sarà insensibile alle esigenze che ho ritenuto mio dovere ribadire in modo pubblico. Credo che anche la trasparenza sia un elemento indispensabile per rimettere in pieno e efficace movimento l’azione di chi amministra e governa nell’interesse dei cittadini.

www.affaritaliani.it (16/12/2011)

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